Google e accessibilità: “Voice access” e altri strumenti per i disabili

 
Google ha mostrato una serie di nuove funzioni per permettere anche alle persone con disabilità visiva di usufruire dei suoi servizi: dal nuovo assistente vocale Voice Access Beta ad una nuova impostazione dello schermo per i suoi dispositivi

 

In merito all'ascolto e risposta delle esigenze dei disabili online, in Italia, per fare un esempio, l'Agid, Agenzia per l'Italia Digitale, si sta muovendo molto a favore dell'accessibilità web soprattutto delle pubbliche amministrazioni, l'Europa sta cercando di armonizzare le leggi a riguardo e le aziende ICT cercano di trovare proprie soluzioni alla questione. Gli smartphone sono presenti in maniera sempre più capillare a livello globale, raggiungendo numeri impressionanti ogni anno e diventando uno strumento indispensabile nella vita di milioni di persone, che, grazie allo sviluppo dei principali sistemi operativi mobili, continuano a ricevere funzionalità sempre più avanzate per tutti gli utenti, con una sempre maggiore attenzione anche per quelle persone con disabilità che non hanno la possibilità di godere di una esperienza adatta alle loro esigenze.

La prima novità introdotta da Google riguarda la nuova versione di Android, N, attualmente in versione anteprima per gli sviluppatori: la funzione Vision Setting, che permette di impostare le dimensioni dello schermo, dei font ed accedere al servizio di controllo vocale TalkBack, assume un ruolo centrale nella schermata principale. "Un modo - come spiega Eve Andersson, Manager Accessibility Engineering - per permettere a chiunque abbia problemi di vista di organizzare in piena indipendenza il proprio schermo".

A questo Google ha aggiunto Voice Access Beta che permette di controllare il proprio smartphone o tablet interamente tramite comandi vocali. Essendo per adesso disponibile solo in versione beta, è necessario fare richiesta come tester. Può essere utile a chi ha disabilità permanenti o temporanee, ma anche da chiunque voglia usare Android mentre sta facendo altro che gli impedisce di toccare il telefono.

Ma come funziona? Il sistema attribuisce una serie di numeri agli oggetti sullo schermo e si può dire al telefono di fare tap sul numero per fare in modo che avvii l’interazione corrispondente. Si possono dare comandi di scorrimento verso il basso, ritorno alla home, cliccare sull’app successiva e via di seguito, come indicare a qualcuno cosa fare col proprio telefono. Dunque è sufficiente che l'utente pronunci ad esempio "premi 7", affinché la funzione si attivi, oppure "apri Chrome" o ancora "Vai alla home" per lasciare che il telefono faccia ciò che è stato chiesto senza bisogno di toccare lo schermo o qualsiasi altro tasto del cellulare.

Per quanto riguarda Chrome OS, inoltre, Andersson ha anticipato che sarà introdotta una nuova interfaccia dedicata agli ipovedenti e chiamata Chrome Vox, che comprende funzioni di text-to-speech, una tastiera semplificata e un nuovo set di suoni da utilizzare per orientarsi durante la navigazione.

Infine, Google ha esemplificato il suo impegno nei confronti dell'accessibilità con un nuovo strumento chiamato Accessibility Scanner, destinato agli sviluppatori Android, che suggerisce come ottimizzare le app per le persone con disabilità.

Fonte: Blog Notizie, Punto informatico, Wired

Link utili: Chrome Vox