Una sfida che ha conquistato l'attenzione e il sostegno de "I bambini delle Fate", una delle Fondazioni più impegnate sul fronte della disabilità e della ricerca. Il fare rete da parte delle famiglie e associazioni intorno alle pcd risulta un elemento chiave nell'ottica della creazione della rete di supporto nella pianificazione e gestione delle emergenze.
"L'obiettivo – spiega la presidente di Tice Francesca Cavallini – è far crescere le opportunità di socializzazione per gli adolescenti con autismo nel mondo reale e in quello virtuale, attraverso due differenti modalità di interazione e di intervento che abbiamo chiamato S.I. Home e Mindbook".
"S.I. Home è un esempio di social innovation – spiega Cavallini – in cui adolescenti ricevono aiuto e supporto scolastico in cambio di tempo trascorso con coetanei con autismo. Mindbook è invece una app che consentirà ai ragazzi e alle famiglie di ragazzi con disabilità di fare rete in un ambiente protetto". S.I. Home (La Casa della Social Innovation) prevede di sviluppare un ambiente cibernetico che promuova la cittadinanza attiva di adolescenti e li metta in contatto con ragazzi con autismo.
"Immaginatevi una casa a tre piani – spiega la presidente – il progetto prevede di trasformare questi tre piani in luoghi di interazione strutturata in cui professionisti dell'educazione e adolescenti lavorano per migliorare le abilità sociali di ragazzi con autismo e bisogni educativi speciali. Al primo piano prevediamo di costruire una palestra in cui scienziati motori e neuro psicomotricisti. Al secondo piano una living room con cucina, videogiochi e musica in cui adolescenti con disabilità possono imparare dai coetanei abilità sociali fondamentali. Al terzo piano invece, un dopo scuola altamente tecnologico dedicato ad adolescenti che hanno difficoltà a scuola. I ragazzi con difficoltà scolastiche non dovranno pagare la lezione privata ma sarà sufficiente che si fermino un'ora con i coetanei e i professionisti. Il progetto ha come partner il Comune di Castel San Giovanni e gode della supervisione scientifica dell'Unità di Psicologia dell'Università di Parma".
App Mindbook. La parte virtuale del progetto consiste invece nella creazione di un innovativo social network per ragazzi con disabilità e difficoltà sociale: Mindbook. Esattamente come Facebook, Mindbook vuole cambiare profondamente molti aspetti legati alla socializzazione e all'interazione tra individui con disabilità mentale e difficoltà si socializzazione. Il social serve per mettere in rete famiglie ed enti che condividono problematiche simili per creare opportunità di sviluppo di servizi territoriali, formulare richieste alle pubbliche amministrazioni e mettere in rete le esigenze. Ma non solo, si propone anche di "insegnare" all'allievo l'utilizzo di un social network in un contesto protetto e privo di rischi, per sviluppare reali relazioni amicali via social.
Fonte: Confini Online, Redazione