Terremoto in Turchia e in Siria: necessarie misure urgenti per sostenere le persone con disabilità
Comunicato stampa congiunto di:
Il nostro pensiero va agli amici turchi e siriani e a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia. Chiediamo agli operatori umanitari di garantire pari accesso all'assistenza alle persone con disabilità ed alle altre persone più a rischio. Occorre adottare immediatamente misure supplementari per rispondere alle esigenze specifiche delle persone con disabilità.
Yannis Vardakastanis, Presidente dell'International Disability Alliance e Presidente dell'European Disability Forum
Mentre la catastrofe del terremoto in Turchia e Siria è ancora in corso, le organizzazioni di persone con disabilità e le loro famiglie chiedono ai governi di Turchia e Siria, all'Unione Europea, alle organizzazioni umanitarie, alle organizzazioni di raccolta fondi e ad altri Paesi che offrono il loro supporto, di garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità. Si chiede di adempiere agli obblighi previsti dalla Convenzione delle Nazioni Unite con riferimento a quanto stabilito dall'articolo 11 in merito alle situazioni di rischio e alle emergenze umanitarie, oltre che agli standard e alle linee guida pertinenti, con particolare riferimento a quanto previsto dall'IASC in materia di inclusione delle persone con disabilità nell'azione umanitaria.
Più di 40.000 persone hanno già perso la vita, centinaia di migliaia i feriti e milioni di persone hanno bisogno di sostegno a seguito del terremoto del 6 febbraio 2023, in Turchia e in Siria. Non ci sono dati disponibili sul numero di vittime tra le persone con disabilità. Tuttavia, è riconosciuto che in tutte le crisi umanitarie le persone con disabilità affrontino un rischio di morte da due a quattro volte superiore rispetto al resto della popolazione, hanno maggiori probabilità di subire discriminazione ed esclusione nel ricevere assistenze salvavita, come le cure sanitarie, e sono a maggior rischio di violenze e abusi. Coloro che subiscono menomazioni fisiche o psicosociali a seguito del sisma necessitano di sostegno e servizi urgenti ma sono spesso trascurati. Le donne e le ragazze con disabilità sono maggiormente a rischio di violenza fisica, sessuale e di altro tipo.
Secondo le organizzazioni di persone con disabilità in Turchia la risposta all’emergenza finora non è stata inclusiva ed accessibile.
Mustafa Özsaygı, presidente della Confederazione delle persone con disabilità in Turchia, ha dichiarato:
"Le nostre città, che prima del terremoto avevano problemi di accessibilità, ora sono diventate off limits per tutta la popolazione della regione. È un fatto inevitabile che milioni di vittime del terremoto subiscano lesioni che porteranno a disabilità a lungo termine. La confusione e la disorganizzazione riscontrate nei primi dieci giorni del terremoto, ci hanno dimostrato ancora una volta che la preparazione all'emergenza non è sufficiente per milioni di individui, persone con disabilità, immigrati e rifugiati che vivono nella regione e sono stati colpiti dal disastro. Chiediamo al governo di coinvolgere attivamente le organizzazioni della società civile e le organizzazioni di persone con disabilità per superare la situazione attuale e prepararsi a futuri disastri."
In Siria, nell'ultimo decennio, una delle crisi umanitarie più complesse del mondo ha causato migliaia di vittime e lasciato milioni di sfollati. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento dell'assistenza umanitaria (UNOCHA), il terremoto del 6 febbraio ha colpito più di 8,8 milioni di persone in tutta la Siria. Migliaia di case, strutture sanitarie e scuole sono state rase al suolo e molte persone affrontano sfide significative per accedere a cure igieniche, protezione e cibo. Uno dei principali ostacoli al sostegno delle persone colpite in Siria è la mancanza di un adeguato accesso umanitario. Ciò significa che le risorse già insufficienti non raggiungono le parti siriane colpite. La tempesta di neve e le temperature gelide, combinate con la mancanza delle infrastrutture necessarie, compresi i trasporti, hanno ritardato di una settimana, dopo le scosse iniziali, l'arrivo dei primi soccorsi per milioni di siriani.
"Posso tranquillamente affermare che dal 2011, quando è iniziata la crisi in Siria, le persone con disabilità sono state lasciate sole ad affrontare l’allontanamento dalle proprie cose, la guerra e la mancanza di assistenza sanitaria. Le infrastrutture non erano accessibili e il sistema di previdenza sociale non era forte nemmeno prima del 2011. Ma tutto ciò che esisteva è stato distrutto negli ultimi dieci anni. Questo terremoto purtroppo ha colpito nel modo peggiore le persone con disabilità in Siria e i rifugiati in Turchia".
Nawaf Kabara, Presidente dell'Organizzazione araba delle persone con disabilità.
In qualità di organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità e le loro famiglie a livello globale, regionale e nazionale, chiediamo a tutti gli attori di garantire una risposta pienamente inclusiva a questo disastro, in particolare:
Fonte: EDF
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Link utili: European Disability Forum, International Disability Alliance