Abili a proteggere ha intervistato il 14 giugno l'avv. Franco Lepore, Disability Manager del Comune di Torino, presidente dell'UICI Piemonte e componente della FAND regionale, Federazione delle Associazioni Nazionali Disabili. Nel 2019 ha fondato la Federazione Disability Manager, FE.D.MAN. Tanti i temi affrontati di grande interesse per la pianificazione di protezione civile e la tutela delle persone con disabilità in emergenza, tra cui le specifiche misure del piano comunale di protezione civile e la mappatura delle persone con specifiche necessità.
Di seguito l'intervista a Franco Lepore, disponibile in formato integrale e sottotitolata sul canale YouTube di Abili a proteggere.
Qual è il ruolo e quali sono le prerogative del Disability Manager?
Il Disability Manager serve per migliorare il contesto in cui vivono le persone con disabilità. Ha diverse competenze che spaziano in vari ambiti, è un facilitatore e un costruttore di reti, dispone degli strumenti necessari per realizzare una visione inclusiva in ordine alle esigenze delle persone con disabilità e contribuisce, con l'amministrazione comunale, al miglioramento delle politiche relative all'inclusione delle persone con disabilità. Il Disability Manager, partendo dai bisogni e dalle necessità delle persone con disabilità, ha il compito di costruire delle soluzioni che sostengono l'autonomia delle persone con disabilità in vari ambiti. Quindi il Disability Manager si occupa di accessibilità urbanistica, accessibilità dei trasporti, il coordinamento socio-sanitario, l'inclusione scolastica, l'inserimento lavorativo, il turismo accessibile, la cultura accessibile e lo sport. Ovviamente per fare tutto questo il Disability Manager ha bisogno di creare delle reti perché l'inclusione si attua solo attraverso il lavoro coordinato di vari soggetti: le istituzioni, e nel nostro caso l'amministrazione comunale, le associazioni di persone con disabilità e i singoli cittadini. È per questo motivo che il Disability Manager deve cercare di interrogarsi e confrontarsi con i vari soggetti dell'amministrazione comunale, prima di tutto gli assessori, i tecnici, i consiglieri comunali, sebbene la figura del Disability Manager a Torino è una figura tecnica e non politica.
Come è nata la collaborazione con il Comune di Torino per l'aggiornamento del piano di protezione civile?
Sin dal mio insediamento, ho letto tutti gli atti dell'amministrazione comunale che trattavano il tema della disabilità e ho esaminato anche il piano comunale di protezione civile che risaliva al 2012 e mi sono accorto che non prevedeva delle specifiche azioni di intervento relativo alle persone con disabilità. Per questo motivo ho contattato subito gli assessori di riferimento, con cui abbiamo iniziato a confrontarci su come poteva essere integrato il piano comunale di protezione civile: abbiamo definito una serie di procedure per il soccorso e l'assistenza delle persone con disabilità e abbiamo, infine, creato un aggiornamento del piano comunale di protezione civile che prevede una serie di azioni che devono essere impiegate dagli operatori di protezione civile al fine di fornire un soccorso mirato e un'assistenza efficace. L'aggiornamento prevede diverse azioni da predisporre e riguarda una serie di soggetti, perché un piano può essere veramente efficace se c'è la collaborazione degli operatori protezione civile, ma anche dei singoli cittadini inclusi ovviamente i cittadini con disabilità.
Quali sono le principali strategie per le persone con disabilità nel piano di protezione civile?
Partiamo dal presupposto che conoscere un fenomeno è il primo passo per imparare ad affrontare un'emergenza nel modo corretto e quindi a potersi difendere da eventuali pericoli. Di conseguenza, nel nuovo piano di protezione civile, in realtà c'era anche già nel precedente, abbiamo cercato di illustrare i principali rischi, abbiamo parlato di terremoti, di incendi, alluvioni e successivamente, con riferimento alle persone con disabilità, abbiamo previsto una serie di procedure specifiche a tutela delle persone con disabilità. Ci tengo a precisare che le persone con disabilità hanno delle esigenze specifiche e diverse modalità di comunicazione pertanto tutto il personale preposto all'assistenza e al soccorso deve conoscere queste regole di comportamento e tutti gli accorgimenti specifici da adottare al fine di soccorrere e assistere in maniera adeguata le persone con disabilità. Abbiamo suggerito dei riferimenti pratici per varie tipologie disabilità, motoria, sensoriale, intellettiva, per esempio le persone con disabilità motoria devono essere spostate con delle procedure specifiche, le persone cieche devono essere accompagnate in un certo modo, le persone sorde comunicano con modalità specifiche e tutte queste cose devono essere conosciute nel dettaglio da chi si occupa del soccorso e dell'assistenza. Queste regole devono essere anche conosciute dai singoli cittadini perché, anche se i singoli cittadini non hanno all'interno della loro famiglia o non conoscono amici con disabilità, può capitare che in caso di emergenza si trovino a dover assistere le persone con disabilità e quindi devono sapere come farlo efficacemente. Un altro aspetto fondamentale è quello di installare tutta una serie di allarmi percepibili dalle persone con disabilità: allarmi acustici, ottici, meccanici, tattili perché gli allarmi devono poter raggiungere un pubblico indeterminato di persone e di conseguenza anche tutte le persone con disabilità.
Come verrà realizzato il censimento delle persone con disabilità?
Questa è un'assoluta novità: prossimamente sarà avviata un'attività di mappatura, per il momento a base volontaria, che riguarderà tutti i cittadini con disabilità che hanno una specifica esigenza da conoscere in caso di soccorso o assistenza. Pertanto, oltre ai dati anagrafici, abbiamo la necessità di conoscere tutti i dati utili che ci servono per fornire un'assistenza tempestiva ed efficace, questo perché abbiamo il dovere di soccorrere e assistere al meglio le persone con disabilità. Per assistere in modo adeguato una persona bisogna conoscere le sue caratteristiche e di conseguenza abbiamo la necessità di far sapere preventivamente e con congruo anticipo agli operatori se in quel determinato luogo ci potrebbe essere una persona con disabilità, come interagire con la persona con disabilità, come comunicare, in modo da approntare un'assistenza, un soccorso efficace e tempestivo e in modo da non perdere tempo prezioso. Ovviamente per questa mappatura grande importanza avrà la collaborazione delle associazioni di persone con disabilità le quali ci potranno aiutare prima di tutto a svolgere un'azione preventiva nell'informare sui rischi che la popolazione può correre, nel raccogliere i dati relativi alle persone con disabilità e a fornire la formazione necessaria agli operatori che poi si dovranno occupare di soccorso e assistenza.
Qual è il ruolo attivo che le persone con disabilità possono svolgere nell'ambito della pianificazione di emergenza?
La collaborazione della popolazione è uno dei fattori determinanti che concorrono alla risoluzione dell'emergenza, di conseguenza i cittadini devono collaborare in modo attivo con gli operatori di protezione civile al fine di essere utili nelle fasi concitate del soccorso e dell'assistenza. Anche le persone con disabilità possono collaborare con i soccorritori ovviamente in base alle loro capacità residue. Non dimentichiamo che le persone con disabilità possono anche contribuire a soccorrere e assistere altri cittadini, quindi è quanto mai opportuno formare e informare non solo gli operatori della protezione civile, che si dovranno occupare del soccorso e dell'assistenza, ma anche i cittadini con disabilità sulle corrette procedure da adottare in caso di emergenza. Quando è possibile, dobbiamo ottenere la collaborazione attiva da parte dei cittadini con disabilità ed è quindi preferibile favorire la loro collaborazione, sempre nei limiti delle loro possibilità, questo perché serve anche ad aumentare la fiducia nel superamento della situazione di emergenza e cercare di far comprendere l'emergenza in atto e tutte le procedure da mettere in campo per uscire dalla situazione di pericolo, ma soprattutto anche per cercare di non perdere tempo prezioso perché nelle procedure di soccorso e assistenza il tempo è assolutamente determinante e di conseguenza, se possiamo farci aiutare delle persone con disabilità, è una buona prassi che deve essere assolutamente presa in considerazione.
La figura del Disability Manager in Italia è stata introdotta nel 2009 grazie al Libro bianco su accessibilità e mobilità urbana - Linee guida per gli enti locali, a cura del tavolo Tecnico istituito tra il Comune di Parma e il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, come professionista da prevedere nei Comuni al di sopra dei 50mila abitanti. Come contesto culturale e normativo non si può ovviamente non citare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Per quanto riguarda l’ambito privato, il “Jobs Act” ha promosso l’istituzione di un responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro. Il Decreto Legislativo n. 75/2017 ha previsto la nomina da parte delle Amministrazioni Pubbliche con più di 200 dipendenti di un responsabile dei processi di inserimento al fine di garantire un’efficace integrazione in ambiente di lavoro di persone con disabilità. Infine, la figura è stata prevista nel 2013 nel Secondo Piano d’Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità.
Niente di Speciale è la sezione del sito dedicato alle interviste della redazione Abili a proteggere, perché non esistono bisogni speciali ma specifiche necessità. L'intervista è disponibile in formato integrale e sottotitolata sul nostro canale YouTube Abili a proteggere.
Ringraziamo Franco Lepore, Disability Manager del Comune di Torino, per la disponibilità, il tempo e la collaborazione dimostrata.
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Link utili: Comune di Torino, Il DM nel Comune di Torino, Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità del 2013, Fedman, UICI Piemonte