CBM Italia onlus, organizzazione umanitaria che si occupa di prevenzione e cura della cecità e di inclusione delle persone con disabilità nel Sud del mondo e in Italia, ha organizzato un webinar dal titolo "Covid19 e conseguenze inVisibili" tenutosi online tramite la piattaforma Zoom lo scorso 17 febbraio.
Nel corso del webinar, moderato da Lea Barzani di CBM Italia onlus, sono intervenuti Massimo Maggio, direttore di CBM Italia, Babar Qureshi, direttore internazionale dei progetti di salute visiva di CBM, e Lisbon Aliraki, medico oftalmologo presso l’ospedale oculistico Mengo in Uganda.
Il tema principale degli interventi ha riguardato l'analisi delle conseguenze della pandemia nella vita delle persone con disabilità visive e l’importanza di continuare a occuparsi della salute della vista, anche trovando modalità alternative per raggiungere e curare le persone più emarginate. Nei paesi in via di sviluppo, ma non solo, l'emergenza Covid-19 ha comprensibilmente reso necessari tutta una serie di interventi rivolti al contenimento dei contagi: dalla distribuzione di kit igienici, mascherine, dettate alimentari, fino alla conversione delle strutture ospedaliere in centri di risposta all'emergenza, facendo passare in secondo piano altre patologie e disabilità come quelle visive.
I lavori sono stati aperti da Massimo Maggio, che nel corso del suo intervento ha ricordato la dichiarazione dell'11 marzo 2020 da parte dell’OMS della la pandemia nel mondo. Un’emergenza sanitaria ed economica, che ha cambiato la vita di tante persone, in particolare delle persone con disabilità, illustrando le principali azioni intraprese dall'organizzazione nel corso di questo anno di emergenza anche in Italia, dove CBM ha continuato a garantire alle persone con disabilità e alle loro famiglie il supporto affinché nessuno venisse lasciato indietro. CBM opera nei paesi del sud del mondo per aiutare le persone con disabilità e le loro famiglie e negli anni ha vissuto periodi di pandemie, carestie ed emergenze dove le persone più colpite erano spesso le persone con disabilità, perché più esposte e vulnerabili.
Tra le attività intraprese da CBM Italia onlus, il reperimento di guanti, mascherine chirurgiche, gel per l’igiene delle mani, ma anche fornire informazioni accessibili alle persone con disabilità, attraverso la sottotitolazione dei video, interpretariato LIS e in braille.
Massimo Maggio ha proseguito il suo intervento presentando la campagna “Break the cycle”, spezzare il ciclo, un ciclo invisibile tra povertà e disabilità. Ha ricordato che nel mondo vivono più di un miliardo di persone con disabilità di cui l’80% in paesi in via di sviluppo. Un bambino su 10 va a scuola e 2 persone su 10 riescono a trovare lavoro, per questo la disabilità e la povertà sono strettamente collegate nei paesi in via di sviluppo.
I lavori del webinar sono proseguiti con gli interventi di Babar Qureshi e Lisbon Aliraki, che hanno raccontato il lavoro in questi ultimi 12 mesi al servizio delle persone con disabilità visiva nel sud del mondo, che pur essendo gravato dall'emergenza Covid non è mai cessato. Ed infine a concludere l'incontro la toccante testimonianza dell’Ambasciatrice di CBM, la conduttrice televisiva Filippa Lagerbäck che ha raccontato il suo viaggio con CBM, dove ha visitato l’ospedale oculistico Mengo in Uganda, e ha partecipato ad una missione degli operatori che hanno raggiunto una zona remota e povera per accompagnare in ospedale un bimbo di 9 anni con cataratta congenita, che, grazie all'intervento cui è stato sottoposto, ha acquisito la capacità visiva che gli ha consentito di migliorare le sue condizioni di vita, facendogli acquisire autonomia e indipendenza, facendolo uscire dall'emarginazione dandogli la possibilità di frequentare la scuola e in futuro magari di avere un lavoro.
Fonte: Redazione Abili a proteggere, CBM Italia
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