I volontari formatori dal 3 al 6 giugno hanno seguito le lezioni condotte da rappresentanti dei partner del progetto Io non rischio, Dipartimento della Protezione civile, Anpas, INGV, ReLuis e Fondazione CIMA a Roma, nella Casa del pellegrino del santuario del Divino Amore. I volontari rappresentano 14 Regioni e 2 Province autonome e 16 tra organizzazioni dell’elenco centrale e degli elenchi territoriali. Si è trattato nello specifico della “formazione dei formatori” cioè la preparazione dei volontari che dovranno poi a cascata andare a formare i loro colleghi volontari-comunicatori che incontreranno i cittadini nelle piazze di tutt’Italia nei gazebo Ionorischio i prossimi 12 e 13 ottobre. In particolare, al centro della discussione delle diverse lezioni le modalità di approccio e di comunicazione nel veicolare l’importanza della conoscenza dei rischi dei diversi territori.
Sono state presentate diverse teorie e tecniche di comunicazione interpersonale con prove pratiche volte a testare l’apprendimento e le capacità dei formatori nel mettere in pratica e veicolare con efficacia le informazioni ricevute.
Il lavoro è stato articolato in laboratori incentrati sui diversi rischi e lezioni dedicate a molteplici aspetti: dalla normativa vigente alle tecniche di comunicazione fino agli aspetti motivazionali. Particolare attenzione è stata anche dedicata ai diversi approcci di comunicazione del rischio nei confronti del mondo della disabilità. In linea con l'approccio scelto per la formazione, tre rappresentanti del gruppo di lavoro Abili a proteggere, in contemporanea su 3 classi, hanno coinvolto attivamente i nuovi volontari formatori nel modulo "Disabilità e prevenzione", partendo dalla terminologia corretta, elaborando insieme le informazioni utili da fornire ai cittadini con disabilità su come prepararsi ad un'emergenza, fino ad attività di immedesimazione e simulazione della comunicazione in piazza tra cittadini con disabilità e comunicatori, da cui sono emerse le indicazioni di approccio.
Oggetto di studio nella 4 giorni di formazione sulle buone pratiche di protezione civile sono stati anche i diversi materiali destinati ai cittadini con l’obiettivo di migliorare la consapevolezza del rischio. Infine i partecipanti si sono alternati nella simulazione della comunicazione in piazza.
“Voglio ringraziare tutti i volontari che hanno animato questi 4 giorni, tutti i partner, i referenti delle Regioni e delle Province autonome e delle Organizzazioni nazionali di volontariato e tutti i colleghi che stanno preparando l’edizione 2019 della campagna Io non rischio – Buone pratiche di Protezione civile. Si tratta della prima grande occasione, nata in poche piazze nel 201, in cui il Sistema ha messo in campo un programma di divulgazione ai cittadini sulla consapevolezza dei rischi e sulle buone pratiche di auto protezione. In questi anni la campagna è cresciuta, si è perfezionata, i contenuti sono stati arricchiti. C’è un lavoro enorme dietro. Sono orgoglioso di tutti voi, per quello che fate e per quello che faremo insieme. Quest’anno Io non rischio aprirà la Settimana della Protezione civile che rappresenterà un’ulteriore crescita, potremo ancora di più raggiungere tutto il Paese e rappresenterà la dimostrazione delle capacità che il Sistema di Protezione civile può mettere in campo a favore dei cittadini italiani”. Con queste parole il Capo del Dipartimento ha salutato i volontari formatori. "Io non rischio crescerà sempre più e dovrà essere sempre più una campagna permanente. Vi ringrazio per il vostro impegno , per tutto quello che avete fatto e farete ancora per i nostri concittadini, non solo nella risposta all'emergenza ma anche nel difficile e a volte meno sotto i riflettori lavoro di prevenzione. Grazie di cuore“.
Fonte: Io non rischio, Redazione
Foto e video: Dipartimento della Protezione Civile, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Articoli correlati:
Link utili: Dipartimento della Protezione Civile, Io non rischio, Anpas, INGV, Reluis, Fondazione CIMA