Si è svolta a Roma il 13 dicembre presso la Camera dei Deputati la conferenza "Inclusione della disabilità nella cooperazione italiana", organizzata dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo (AICS) in collaborazione con la Rete Italiana Disabilità e Sviluppo (RIDS). All'evento sono intervenuti, tra gli altri, la vice presidente della Camera, Marina Sereni; il direttore dell'Aics, Laura Frigenti; il direttore generale della Dgcs, Pietro Sebastiani; il presidente di Rids, Giampiero Griffo.
L’incontro si è svolto nel decimo anniversario dell’approvazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – avvenuta appunto il 13 dicembre 2006 – e in occasione di due importanti eventi: la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre e la Giornata Mondiale dei Diritti Umani del 10 Dicembre.
Marina Sereni ha sottolineato l’impegno parlamentare sulla disabilità, a partire dalla ratifica della Convenzione ONU (Legge 18/09), impegno che, a suo dire, «ha permesso all'Italia di assumere un ruolo di leadership in questo settore».
Ricordiamo che, dopo un processo inclusivo con le istituzioni regionali e locali, gli attori della cooperazione internazionale e la società civile, nel novembre 2010 erano state approvate le ”Linee guida per l’introduzione della tematica della disabilità nell’ambito delle politiche e delle attività della Cooperazione italiana“. Da questo lavoro e dai suo sviluppi sono scaturiti il “Piano d’Azione sulla disabilità della Cooperazione italiana” adottato nel luglio 2013, e successivamente le Linee guida sugli standard di accessibilità delle costruzioni finanziate nell’ambito della Cooperazione, e un Vademecum sugli aiuti umanitari e disabilità.
La Cooperazione italiana, ha spiegato Pietro Sebastiani, conosce bene le sfide legate alla disabilità: "è nostro dovere morale quello di non lasciare indietro nessuno, sia a casa nostra sia nei paesi partner in cui facciamo cooperazione. Allo stesso tempo, non dobbiamo commettere l'errore di porre un'eccessiva enfasi sulla vulnerabilità delle persone con disabilità: la Cooperazione italiana ha sempre creduto nelle persone con disabilità come attori di sviluppo".
Laura Frigenti ha annunciato la prossima costituzione di quattro gruppi di lavoro, mirati rispettivamente: all'aggiornamento delle Linee Guida; all'analisi e alla raccolta di dati in linea con quanto previsto dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dai diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite; alla progettazione inclusiva e all'accessibilità delle infrastrutture, dei beni e dei servizi; alla disabilità in situazioni di emergenza.
Giampiero Griffo ha, infine, illustrato innanzitutto gli aspetti innovativi della Convenzione ONU e in particolare l’avere considerato le persone con disabilità come parte della società al pari di tutti gli altri, e che devono pertanto poter beneficiare di uno sviluppo inclusivo, considerando anche che il 15% della popolazione mondiale è portatrice in maniera permanente o temporanea di disabilità. La stessa Convenzione, per altro, per poter raggiungere i propri obiettivi, prevede anche una sua proiezione nel campo della cooperazione internazionale.
Link utili: Ministero degli Affari Esteri , AICS (Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo), EducAid, AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau), DPI Italia (Disabled Peoples’ International), FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Convenzione ONU, Convenzione Onu in Lingua dei Segni, Piano d'Azione, Linee Guida, Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
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