A Ferrara workshop “Sicurezza per tutti e per ciascuno: Impariamo a soccorrere”

A Ferrara il workshop Sicurezza per tutti e per ciascuno: Impariamo a soccorrere, organizzato e promosso dalla Direzione Regionale Vigili del Fuoco Emilia-Romagna, dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Ferrara e dall’Università degli Studi di Ferrara 

A Ferrara si è tenuto il workshop sicurezza oer tutti e ciascuno

Nelle giornate del 29 e 30 novembre presso il Comando dei Vigili del fuoco di Ferrara si è svolto il Workshop “Sicurezza per tutti e per ciascuno - Impariamo a soccorrere”, una iniziativa promossa dalla Direzione Regionale Vigili del Fuoco Emilia-Romagna, dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Ferrara e dall’Università degli Studi di Ferrara allo scopo di sensibilizzare ed addestrare le persone a riconoscere, comprendere gli scenari e intervenire in caso di emergenza, con particolare attenzione alle persone con un qualche tipo di fragilità. All’incontro hanno partecipato i Vigili del fuoco in rappresentanza di tutti i Comandi dell’Emilia - Romagna, medici, infermieri, soccorritori volontari e professionisti antincendio.

L’incontro è stato aperto dalle relazioni del Direttore dei Vigili del Fuoco dell’Emilia Romagna Francesco Notaro e del Comandante di Ferrara Antonio Del Gallo i quali hanno sottolineato come la collaborazione delle persone con disabilità, prima ancora che degli esperti e dei soccorritori, è basilare per comprendere il modo migliore non soltanto per intervenire direttamente in caso di emergenza, mutuando le capacità di tutti, ma soprattutto per aiutare se stessi e gli altri ad essere autonomi e indipendenti nei momenti di crisi.

Ad una prima fase di attività in aula condotta da esperti del settore durante la quale sono stati visualizzati esempi e buone pratiche, ha fatto seguito una seconda fase di sperimentazione di emergenza con addestramento specifico, supportato da persone con disabilità in qualità di tutor.

L'apertura dei lavori di entrambe le giornate è stata a cura di Maddalena Coccagna, dell’Università di Ferrara e di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità), regista dell’evento, che ha tessuto il filo conduttore tra i vari contributi. In tale contesto è stata ricordata la figura di Antonio Zuliani, a cui era dedicata l’edizione del workshop, personalità di rilievo del nostro Paese sui temi della psicologia dell’emergenza, che ha saputo mettere al centro delle proprie attività le persone più vulnerabili.

Le relazioni, tutte accompagnate da interpreti LIS, sono state introdotte da Elisabetta Schiavone di Soluzioni Emergenti e CERPA Italia, con un intervento dedicato agli aspetti riguardanti le specifiche necessità delle persone con disabilità motorie o malattie neurodegenerative.

La disabilità motoria è da sempre associata univocamente all’utilizzo della sedia a ruote in una visione che può vincolare l’intero panorama della disabilità che coinvolge, invece, persone che utilizzano ausili diversi per muoversi come sedie a ruote manuali a spinta e autospinta, superleggere, basculanti, elettroniche, deambulatori, tripodi e altri sostegni. Possono inoltre essere coinvolte persone che non usano ausili, ma hanno un incedere lento per altre ragioni, tutti aspetti che possono incidere nella gestione di una situazione di emergenza.

Schiavone ha saputo evidenziare il tema della variabilità umana come chiave interpretativa che aiuta a considerare le persone nella loro complessità, vista anche attraverso la prospettiva di persone con patologie neurodegenerative, come la sclerosi multipla, con la compromissione di più funzioni che possono riguardare la mobilità e la sfera sensoriale.

Successivamente Consuelo Agnesi di CERPA Italia ha proposto l’intervento dal titolo Se urli non ti sento: comunicare in emergenza con persone sorde a cui è seguito il contributo su Cecità ed ipovisione: aiutami ad uscire di qui, proposto da Martino Zavagno dell’ANIOMAP (Associazione Nazionale Istruttori Orientamento Mobilità Autonomia Personale). Entrambi hanno descritto qualitativamente le problematiche connesse con le disabilità sensoriali e le ripercussioni in emergenza, fornendo anche indicazioni ai potenziali soccorritori sulle modalità di relazione e accompagnamento.

Franco Romagnoni e Gian Luca Calanchi dell’AUSL di Ferrara (Unità Operativa Assistenza Anziani – Disabili Adulti), si sono quindi soffermati sul tema Accompagnamento in emergenza delle persone con demenze o Alzheimer, seguiti da Francesca Masina (e altre), del settore di Neuropsichiatria Infantile dell’AUSL Ferrara, che hanno trattato il tema dell’autismo.

Romagnoni e Calanchi hanno evidenziato l’importanza di considerare il tema della demenza alla luce dei dati epidemiologici di Censis-Aima: ad oggi in Italia si stima una presenza di circa 600.000 malati di Alzheimer con 80.000 nuovi casi, ma le proiezioni per il 2030 indicano 2 milioni di casi. Numeri che lasciano a bocca aperta e preoccupano, un’emergenza che nel prossimo futuro richiederà maggiore attenzione. Da qui la necessità che i soccorritori abbiano competenze al riguardo, vista la possibilità di incontrare queste persone in varie circostanze, e strumenti per mettersi in relazione con loro. A tal proposito, è stata evidenziata la necessità di porre attenzione e «valorizzare sempre il contributo del caregiver quando possibile: è la persona che può aiutare a comprendere la complessità che si ha di fronte".

Il workshop ha inteso approfondire, in modo interdisciplinare, le caratteristiche peculiari di alcune disabilità e dei metodi per favorire la corretta interazione fra le persone, nella concitazione di una emergenza, migliorando la formazione diffusa e favorendo l’autonomia.

L’autismo è stato quindi considerato nell’àmbito dell’intervento Persone con sindrome dello spettro autistico ed emergenza, dove più relatrici si sono alternate per delineare questo tema e fornire utili strumenti di relazione, a partire dall’utilizzo di immagini per comunicare.

Si è trattato, come hanno evidenziato i relatori intervenuti al workshop, di un vero e proprio laboratorio esperienziale, dove, alle varie necessità connesse con il soccorso, in molti casi vissute anche in scenari reali, i Vigili del Fuoco friulani hanno saputo associare indicazioni emerse dalle esperienze con il coinvolgimento diretto e il confronto delle persone con disabilità e delle loro Associazioni. È da questo percorso che sono nate le Linee Guida per il soccorso inclusivo dedicate a vari tipi di disabilità.

I pomeriggi, sono stati dedicati alla parte esperienziale, dove a rotazione i gruppi hanno affrontato gli aspetti della movimentazione di una persona in sedia a ruote, con l’utilizzo dell’ausilio personale o di una sedia di evacuazione, accompagnamento di persone con disabilità visiva e indicazioni per comunicare in emergenza con persone sorde. Anche in queste circostanze il workshop è stato capace di fornire un apporto significativo, alla luce del fatto che per un momento i soccorritori si sono trasformati in vittime, trovandosi, ad esempio, su una sedia a ruote o con gli occhi bendati per simulare la cecità. 

Al termine dei workshop, in virtù dei temi trattati, a tutti i partecipanti è stato rilasciato un attestato valido anche ai sensi della formazione specialistica periodica prevista ai sensi del D.Lgs 81/08 (lavoratori, preposti, dirigenti, datori di lavoro, RLS, ASPP/RSPP) e, per i professionisti abilitati, un attestato di aggiornamento per progettisti della prevenzione incendi (DM 05 agosto 2011, art.4).

Fonte: Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Ferrara, Superando

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