Progetto HYRMA per la mitigazione del rischio idrogeologico: coinvolti ragazzi con disabilità

Il progetto HYRMA (HYdrogeological Risk assessment through Collaborative Mapping)è finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e vede coinvolti il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano, l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (Irpi) del CNR, Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (Igag) del CNR e il Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, Umane e della Formazione dell'Università di Perugia 

Il Progetto HYDRA per la mitigazione del rischio idrogeologico

Il progetto HYRMA (HYdrogeological Risk assessment through Collaborative Mapping) finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca mediante il programma PRIN, intende dimostrare le potenzialità dell’approccio VGI (Volunteered Geographic Information) per acquisire, mappare e condividere dati, a supporto della mitigazione e gestione del rischio idrogeologico. Per raggiungere questi obiettivi, HYRMA sta sviluppando strumenti collaborativi, a basso costo, basati su applicazioni web, volti ad acquisire, memorizzare, analizzare e condividere dati geo-localizzati relativi a pericolosità, esposizione e vulnerabilità degli edifici residenziali, così come informazioni sui danni subiti da questi durante gli eventi passati. Lo sviluppo di tali strumenti sta avvenendo con l’attivo coinvolgimento delle autorità locali (in primis la Protezione Civile) nonché dei cittadini (volontari, tecnici, autorità locali, studenti) di tre aree pilota (Chiavari, La Spezia, Umbria), con il duplice obiettivo di sviluppare strumenti user-centered e di dimostrare le potenzialità dell’approccio VGI nel favorire nei cittadini la comprensione del rischio idrogeologico e la capacità di fronteggiare le conseguenze dei pericoli naturali.

Al momento sono state coinvolte 5 scuole secondarie di secondo grado, per un totale di circa 130 studenti. L’attività svolta con i ragazzi delle scuole si compone di tre fasi: (i) un incontro in aula per introdurre il tema della mitigazione del rischio idrogeologico e le finalità dell’attività di raccolta dati prevista; (ii) il rilievo sul campo di dati reali o simulati, mediante l’applicazione web in via di sviluppo; (iii) l’analisi dei dati raccolti in aula mediante strumenti GIS.

Tra gli studenti coinvolti vi sono gli allievi con disabilità, dell’Attività Professionalizzante Individualizzata Modulare di FONDAZIONE CIF (Chiavari). In questo caso, l’attività è stata finalizzata alla realizzazione di un’esperienza di inclusione attiva e creativa di interazione tra gli studenti, il progetto scientifico e l‘equipe di ricercatori, tenendo presente che, in primis, l'adozione di accorgimenti pensati per persone con disabilità risulta utile per la crescita e, quindi, per la co-evoluzione di tutti; in secondo luogo è estremamente importante progettare e realizzare sempre nuove occasioni di incontro e disseminazione per tutti i cittadini, soprattutto per quelli più vulnerabili, in modo da costruire o rinsaldare il legame della scienza con tutti coloro che, nei modi più diversi, non solo abitano, ma possono essere chiamati a proteggere un territorio. In questo modo, in estrema sintesi, si realizza, quindi, anche uno dei principi-base della citizen-science.

L’attività si è svolta l'8 e il 9 maggio 2024 a Chiavari. Durante la prima giornata di lavoro, è risultato fondamentale il “circle time” che ha visto tutti i protagonisti presentarsi reciprocamente e costruire una base relazionale sulla quale sono stati veicolati i contenuti scientifici, proposti con una processualità orizzontale, ribaltando il classico paradigma verticale (da esperti a non esperti).  In questo modo, l’investimento relazionale ha dato i suoi frutti nella disponibilità dimostrata dagli studenti: nella prima giornata, attraverso l’ascolto attivo della presentazione degli argomenti scientifici; nella seconda giornata, con l'esperienza pratica, che ha consentito ai ragazzi di vivere da attori protagonisti la simulazione in loco di precedenti eventi alluvionali. I giovani, infatti, hanno potuto utilizzare in autonomia l’applicazione web sviluppata dai ricercatori del progetto HYRMA per eseguire veri e propri rilevamenti utili ai fini del monitoraggio del rischio. Questa esperienza così concreta e pratica ha dimostrato che l'inclusività si realizza nel  momento in cui viene attivato il potenziale di crescita di ciascuno favorendo l’esercizio di tutte le sue capacità individuali. 

L’esperienza con il progetto HYRMA ha favorito l'inclusione attiva dei ragazzi che sono diventati promotori di un servizio, attori chiave e preziosa risorsa per il territorio, portatori di conoscenze concrete e utili, condizione, questa, che ha permesso loro di esprimere il proprio valore e di contribuire alla costruzione di un bene comune. 

Al centro di questa collaborazione è stata la relazione tra la comunità territoriale, rappresentata dalla Protezione Civile Comunale e i ragazzi con disabilità; una relazione capace di vedere al di là del “limite”, di percepire le persone come risorsa per la comunità e di dare “diritto di cittadinanza” alla fragilità che abita in ciascuno, nella costruzione di luoghi di accoglienza e di inclusione per tutti.

Gli enti e i relativi referenti coinvolti nel progetto HYRMA sono:

  • Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (Prof.ssa Daniela Molinari)
  • CNR- Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (Irpi) (Dott.ssa Paola Salvati, Dott. Giuseppe Esposito, Dott.ssa Rosa Maria Cavalli)
  • CNR- Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (Igag) (Dott. Simone Sterlacchini, Dott. Marco Zazzeri, Dott.ssa Ginevra Chelli)
  • Università di Perugia – Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, Umane e della Formazione (Prof. Marco Milella)

Fonte: Daniela Molinari, PhD Associate Professor DICA – Politecnico di Milano

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