Pubblicata la traduzione in italiano delle linee guida ONU sulla deistituzionalizzazione anche in caso di emergenza. Il testo è disponibile sul sito del Comitato sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite. La traduzione è stata curata dai legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA, Lega per i diritti delle persone con disabilità APS.
Il Comitato sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite è l’organo degli esperti indipendenti che monitora l’attuazione della Convenzione ONU da parte degli Stati. Il 10 ottobre 2022 il Comitato ha pubblicato le Linee guida ONU che integrano il General comment numero 5 (2017) sul diritto alla libertà e alla sicurezza delle persone con disabilità: “hanno lo scopo di guidare e sostenere gli Stati parti nei loro sforzi per realizzare il diritto delle persone con disabilità a vivere in modo indipendente e a essere incluse nella comunità e rappresentano la base per pianificare i processi di deistituzionalizzazione e di prevenzione dell'istituzionalizzazione”, si legge sul sito delle Nazioni Unite.
Questo testo è frutto di un processo partecipativo a cui hanno partecipato oltre cinquecento persone con disabilità. “Le linee guida -si legge ancora- si basano sulle esperienze delle persone con disabilità prima e durante la pandemia di coronavirus (Covid-19), che ha portato alla luce una diffusa istituzionalizzazione, evidenziandone l'impatto dannoso sui diritti e sulla vita delle persone con disabilità e mettendo in luce la violenza, l'incuria, l'abuso, il maltrattamento e la tortura, comprese le costrizioni chimiche, meccaniche e fisiche, di cui sono vittime negli istituti”.
Il testo è stato da subito reso disponibile nelle lingue ufficiali delle Nazioni Unite (oltre all’inglese ci sono il francese, lo spagnolo, il russo, l’arabo e il cinese), e da alcune settimane è stato pubblicato sul sito del Comitato sui diritti delle persone con disabilità anche una traduzione in italiano curata dagli esperti del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA.
Deistituzionalizzazione d'emergenza in situazioni di rischio e di emergenza umanitaria, compresi i conflitti
All'interno delle linee guida Onu nell'VIII capitolo all'articolo 107 è specificato che In situazioni di emergenza, come pandemie, disastri naturali o conflitti, gli Stati parti dovrebbero continuare e accelerare gli sforzi per chiudere gli istituti. Gli Stati parti dovrebbero inoltre riconoscere che i cambiamenti climatici hanno un impatto sproporzionato
sulle persone con disabilità, in particolare su quelle che si trovano negli istituti. Durante le emergenze, sono necessari sforzi immediati per identificare le persone con disabilità presenti negli istituti, gli sfollati interni, i bambini non accompagnati e separati e i rifugiati con disabilità, per prevenire l'istituzionalizzazione. Sono necessari sforzi mirati per garantire l'inclusione nelle misure di evacuazione, soccorso umanitario e recupero,
assicurando la piena accessibilità nelle situazioni di rischio e di emergenza. I finanziamenti
per l'emergenza e la ripresa non dovrebbero sostenere il proseguimento dell'istituzionalizzazione ma, al contrario, promuovere strategie nazionali in grado di attuare la deistituzionalizzazione nelle emergenze attraverso piani specifici.
Nell' articolo 112 è specificato che i principi della Convenzione devono essere integrati nella preparazione, nella
risposta e nel recupero delle emergenze, con tempistiche definite, risorse adeguate, stanziamenti di bilancio, personale formato e responsabilità chiare. La deistituzionalizzazione dovrebbe essere inclusa nei protocolli di emergenza nazionali, compresi, ma non solo, gli scenari di evacuazione e la fornitura di informazioni accessibili e linee telefoniche di comunicazione. Gli Stati parti devono garantire che gli aiuti umanitari siano distribuiti in modo accessibile e non discriminatorio e che le strutture idriche, sanitarie e igieniche nei rifugi di emergenza e nei campi per richiedenti asilo e sfollati interni siano accessibili alle persone con disabilità. La prevenzione e la protezione dallo sfruttamento sessuale, dagli abusi e dalle molestie e le misure per garantire l'uguaglianza di genere, inoltre, dovrebbero essere incluse nelle strategie nazionali di recupero.
“I documenti pubblicati dal Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità sono importanti, fanno giurisprudenza, per questo abbiamo deciso di tradurli fedelmente in italiano e renderli così accessibili a un numero più ampio di persone -commenta Luisella Bosisio Fazzi, tesoriere di LEDHA e membro del consiglio direttivo dell’European disability forum -. In questo caso specifico si tratta di un parere giuridico che offre l’interpretazione corretta dell’articolo 19 della Convenzione Onu, quello che riconosce il diritto alla vita indipendente già oggetto del General comment numero 5”.
Fonte: LEDHA
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