Il tema della disabilità necessita di grande attenzione dal momento che il 15% della popolazione mondiale vive con un certo grado di disabilità. Secondo l’Istat, sono tre milioni le persone con disabilità, che vivono in Italia, il 5% della popolazione nazionale.
Persone con difficoltà nel movimento, se ne contano 700 mila, l’1,3%, mentre le persone con difficoltà sensoriali (vista, udito) sono 217 mila persone sopra i 6 anni di età, lo 0,4% della popolazione.
Le persone con disabilità sono spesso escluse da politiche e pratiche inadeguate, a livello di comunità e di agenzie coinvolte nell’assistenza umanitaria. In una situazione di emergenza è abbastanza facile confondere la natura della disabilità di una persona e quindi è possibile che l’assistenza offerta non sia adeguata. Spesso il personale o le organizzazioni di protezione civile sono abituate a fornire assistenza a grandi gruppi di persone e non sono abituati a rispondere alle necessità individuali diverse da quelle di gruppo. Assistere le persone con disabilità nei disastri non può essere qualcosa di improvvisato: occorrono procedure specifiche, preparazione adeguata e piani personalizzati.
La pianificazione delle emergenze rappresenta l’ambito nel quale prendere in considerazione i problemi, i bisogni e i punti di vista delle persone con disabilità.
Gli obiettivi dell'attività di Abili a Proteggere
APPROFONDIMENTO
"Oggi è più che mai presente un rinnovato interesse riguardo ai problemi delle persone con disabilità alla luce di un aumentato coinvolgimento su argomenti come la sicurezza, la prevenzione del rischio e l’intervento in caso d’emergenza.
Mentre nel passato le persone con disabilità ricoprivano un ruolo secondario nella pianificazione delle attività e nella ricerca di soluzioni per la riduzione del rischio nelle situazioni di disastro, di recente questa parte della popolazione è stata riconosciuta essere un target privilegiato nella risposta immediata ad interventi d’emergenza in caso di disastri naturali e guerre.
Questo approccio riveduto e corretto ha avuto implicazioni a diversi livelli, soprattutto per il riconoscimento alla protezione secondo la legislazione in materia di sicurezza e protezione civile.
Punto di svolta essenziale, che ne ha accelerato il processo, è la Convenzione ONU adottata a New York il 13 dicembre 2006; l’art.11 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità pone in capo agli Stati Membri che vi aderiscono l’impegno a prendere "Omissis......tutte le precauzioni necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, incluse le situazioni di conflitto armato, di emergenze umanitarie e disastri naturali".
Dal canto suo anche il Parlamento Europeo in una risoluzione del 4 settembre 2007 sui disastri naturali, all’art.19 "Sottolinea la necessità in caso di disastri naturali di tenere in considerazione soprattutto i bisogni specifici delle persone con disabilità in tutte le azioni svolte usando i Meccanismi della Protezione Civile".
(Fonte: Parlamento Europeo)
In aggiunta, uno degli obiettivi operativi del Piano d’Azione per i Disabili dell’UE prevede di rendere prioritari i problemi delle persone con disabilità nelle relative politiche della Comunità, fra i quali quello sulla protezione civile.
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La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità è l’unico strumento nel suo genere ad aver dedicato un articolo specifico alle situazioni umanitarie e di rischio, riprendendo da un lato il diritto umanitario (che per definizione riguarda la protezione delle vittime di guerre, disastri naturali o causati dall’uomo) e dall’altro la dichiarazione Universale dei Diritti Umani che riguarda l’insieme dei diritti connessi alla persona in quanto essere umano. [...]
Carta di Verona sul salvataggio delle Persone con Disabilità in Caso di Disastri
Le Linee Guida più concrete per l’applicazione del principio presente in tale articolo possono riscontrarsi nella Carta di Verona “Sul Salvataggio delle persone con disabilità in caso di disastri”, documento di dichiarazione di intenti dei partecipanti alla Consensus Conference tenutasi a Verona l’8 ed il 9 Novembre 2007 che ha dato origine alla stesura della Carta di Verona sul salvataggio delle Persone con Disabilità in Caso di Disastri.
Adottata nel 2007, la Carta di Verona ha come scopo quello di delineare una visione comune e universale riguardo tutti gli aspetti delle attività necessarie a garantire la protezione e la sicurezza di persone con disabilità in situazioni di rischio ed emergenza.
Tale documento è da considerarsi quale stella polare per la programmazione della gestione di situazioni di emergenza in cui possano venirsi a trovare persone con disabilità, sia a seguito di calamità, sia a seguito di fatti umani, prevedendo per la gestione delle emergenze che:
le persone con disabilità devono partecipare anche alla pianificazione delle attività e di ricerca di soluzioni per la riduzione del rischio nelle situazioni di emergenza, anche in base alle varie tipologie di disabilità;
deve essere interamente realizzato ed usato il potenziale delle nuove tecnologie per sostenere le persone con disabilità e garantire parità di trattamento anche in situazioni d’emergenza;
nelle situazioni di emergenza deve tenersi conto sia del contenimento dei danni fisici, sia del contenimento dell’alterazione dello stato psicologico;
le informazioni anche relative alle procedure di sicurezza devono essere corrette, facilmente comprensibili, accessibili da parte di tutti ed adeguate, anche in considerazione dei diversi tipi di disabilità;
tutti gli attori coinvolti in situazione di gestione del rischio e nei processi di salvataggio dovrebbero essere sensibilizzati, informati, addestrati (includendo esercizi pratici e addestramenti incrociati) e motivati per adempiere alle loro responsabilità anche quando si tratta di soddisfare i bisogni delle persone con disabilità in situazioni di emergenza;
prevedere anche nei piani di simulazione la presenza di persone con varie disabilità.
Un riferimento specifico alla gestione delle situazioni di rischio per le persone con disabilità è presente in maniera particolare soltanto nella prassi amministrativa italiana per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro prevista nella Circolare del Ministero dell’interno 01.03.2002 n. 4 contenente le “Linee Guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili”. Tale Circolare contiene infatti in abbozzo i principi appena sopra ricordati (in particolare l’individuazione della persona deputata ad assistere durante l’emergenza la persona con disabilità che necessiti di essere messa in sicurezza).
Lo scopo della "Carta di Verona" (art.1) è quello di delineare le basi per articolare una visione comune ed universale riguardo tutti gli aspetti delle attività che sono necessarie per garantire la protezione e la sicurezza di persone con disabilità in situazioni di rischio. Tra gli aspetti principali messi in evidenza dalla Carta, il principio della non discriminazione e delle pari opportunità (art.2), la necessità di coinvolgere le persone con disabilità e le loro organizzazioni nei processi decisionali riguardanti situazioni di emergenze umanitarie, negli eventi di disastri naturali o provocati dall'uomo e in tutte le relative attività di gestione dell'emergenza (art.3), la responsabilità delle istituzioni di garantire l'adeguato livello di protezione e sicurezza delle persone disabili in situazioni di rischio (art.5) e la necessità di formare, sensibilizzare e addestrare tutti gli attori coinvolti in situazioni di gestione del rischio e nei processi di salvataggio (art. 13).
Le persone con disabilità corrono un rischio molto più grande in caso di disastri naturali o causati dall’uomo rispetto alle persone senza disabilità. Si avverte la necessità di garantire una maggiore comprensione dei bisogni delle persone con disabilità e di tutte le varie forme di disabilità in situazioni di rischio. Inoltre, è necessaria una preparazione maggiore all’intervento garantendo che i bisogni specifici delle persone con disabilità vengano presi tutti in considerazione. Ciò implica l’esigenza di assicurare finanziamenti per garantire che tali aspetti siano completamente integrati nella progettazione e realizzazione di qualsiasi intervento.
Il bisogno di proteggere le persone con disabilità implica una nuova visione del contesto culturale di gestione dell’emergenza dove il rispetto dei diritti degli esseri umani si dimostra essere la base di ogni strategia d’intervento. In futuro, importanti istituzioni locali, nazionali e internazionali modificheranno sempre più il loro approccio secondo questo principio. In particolare, la Comunità Europea e gli Stati Membri saranno consultati per elaborare nuove strategie, politiche e interventi che tengano conto della legislazione e documentazione Europea e Internazionale in evoluzione.
Una maggiore conoscenza di questa materia porterà ad una nuova competenza tecnica e ad ulteriori capacità di progettazione che contribuiranno ad una definizione più accurata dei bisogni e delle esigenze specifiche delle persone con disabilità."
Testo tratto dal documento 'Integrazione Linee guida regionali - Pianificazione d'Emergenza - Direttiva Disabilità' della Protezione Civile della Regione Calabria in collaborazione con il coordinamento Soccorso Senza Barriere (FISH, FAND, TUTELACIVIUM)
Fonti:
Linee Guida per l’introduzione della tematica della disabilità nell’ambito delle politiche e delle attività della Cooperazione Italiana
S. Marchisio, R. Cera, V. della Fina, La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.Commentario, Roma, 2010
Carta di Verona sul salvataggio delle Persone con Disabilità in Caso di Disastri
fonte: http://burc.regione.calabria.it
Burc n. 30 del 11 Maggio 2015