Strutture residenziali: nuova circolare del Ministero della Salute per le visite
Il Ministero della Salute ha emanato il 4 dicembre 2020 una circolare con le nuove disposizioni per l’accesso dei visitatori alle strutture residenziali per persone con disabilità
Il Ministero della Salute ha emanato il 4 dicembre 2020 una circolare con le nuove disposizioni per l’accesso dei visitatori alle strutture residenziali per persone con disturbi mentali e per persone con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.
Al fine di limitare il più possibile quelle condizioni di isolamento sociale e di solitudine che possono rappresentare un fattore di rischio per il benessere degli ospiti delle strutture residenziali, la circolare chiarisce alcuni principi che permettono di assicurare un regime di contatti e/o di visite fra gli ospiti e le persone a loro care, o di uscite fuori dalla residenza, nel rispetto delle misure di sicurezza tenuto conto dello specifico contesto epidemiologico. Vengono inoltre stabiliti alcuni principi per garantire il benessere psicosociale dei residenti:
Accesso dei familiari o degli ospiti nelle strutture: le strutture devono allestire percorsi, procedure e aree dedicate alle visite. Le regole per le visite devono essere facilmente consultabili dai familiari e dagli eventuali ospiti. I percorsi devono essere strutturati nel rispetto delle misure di sicurezza.
Aspetti operativi a garanzia della prevenzione e del controllo del contagio: le strutture possono stabilire di effettuare test antigenici rapidi ai familiari/parenti/visitatori degli assistiti. Al momento dell’ingresso di nuovi assistiti in strutture residenziali e per gli operatori sanitari/personale è raccomandato l'utilizzo di test molecolari. Qualora un soggetto risultasse positivo ai test molecolari, è necessario sospendere le visite e, solo in casi eccezionali, le visite agli assistiti in isolamento o in quarantena possono proseguire solo previa valutazione del responsabile della struttura.
Garantire il benessere psicosociale dei residenti: le strutture devono favorire l'attività fisica dei residenti, in particolare quella svolta all'aperto. Va garantito il massimo coinvolgimento dei residenti nella programmazione e nella scelta delle diverse attività da svolgere nella struttura, ancor più, per quanto possibile tenute conto le misure di sicurezza, nel caso in cui uno o più residenti dovessero essere sottoposti a isolamento/quarantena. La struttura deve dunque individuare quelle azioni che da un lato possano ridurre il rischio di contagio ma che, allo stesso tempo, possano anche garantire alla persona con disturbi mentali e con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, un rapporto con il contesto di appartenenza e il prosieguo del "Progetto di vita della Persona".