Coronavirus e disabilità visiva. Venerdì 20 Marzo dalle 15.00 alle 20.00 Slash radio web in diretta Facebook con tanti ospiti del mondo della letteratura, della musica, dello spettacolo, del giornalismo, dell'associazionismo, della radio. Collegamenti anche con i Presidenti delle sezioni delle città maggiormente colpite dal Coronavirus. In occasione di tale appuntamento "Primavera insieme a voi", la redazione di Abili a proteggere ha intervistato il presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Mario Barbuto, in merito all'emergenza in corso Coronavirus e disabilità visiva. Di seguito l'intervista telefonica con il presidente.
Come stanno vivendo le persone cieche e ipovedenti questa emergenza?
L’emergenza riguarda tutti e coinvolge milioni di persone ed ha aspetti veramente particolari mai sperimentati almeno dagli esseri umani di questa generazione. Rimanere confinati in casa per giorni, forse con il rischio che diventino delle settimane, è veramente una condizione molto particolare. Per quanto riguarda le persone non vedenti e ipovedenti noi identifichiamo almeno 3 aspetti:
Che supporto riesce a dare l’UICI in questa emergenza alle persone cieche ed ipovedenti?
Noi abbiamo mantenuto operative, anche se con mezzi un po’ diversi, tutte le nostre sedi che sono circa 150 in tutta Italia, oltre alla nostra sede nazionale. Il primo supporto è quello relativo alla rete di volontari che ogni sezione territoriale è riuscita a costruire nell'arco degli anni e che oggi, sia pure in misura molto minore, si sta rendendo disponibile proprio per lo svolgimento di quelle attività pratiche fondamentali, accompagnamenti, consegna spesa e domicilio, ecc. A tal proposito abbiamo già rivolto un appello al Governo perché questi volontari possano essere equiparati alle babysitter per le persone costrette ad andare a lavorare, ovviamente perché un piccolo incentivo economico in queste situazioni può aiutare a reperire più persone.
Abbiamo, inoltre, attivato il nostro gruppo nazionale di educatori, circa 30 persone in tutta Italia, che si stanno mettendo in contatto con le famiglie e con i ragazzi con disabilità visiva, che non sempre, anzi quasi mai, si possono avvalere della didattica a distanza proposta dalle scuole proprio per essere vicini alle famiglie, invogliare i ragazzi a svolgere dei compiti o delle attività. Oggi pomeriggio durante il live radio, sono in programma contributi di questi ragazzi e dei nostri educatori.
Abbiamo anche attivato un gruppo di psicologi su tutto il territorio nazionale che a titolo volontario e gratuito sono disponibili, in alcune ore del giorno, a contatti telefonici per fornire un supporto psicologico alle persone che ritengono di averne bisogno in questa situazione complessa. Ovviamente tutto questo comporta un impegno di risorse e costi e anche per questo abbiamo chiesto al Governo un intervento a favore delle associazioni che lavorano in prima linea su questi temi perché le associazioni cominciano a faticare e rischiano di non farcela.
Rivolgiamo un appello alle grandi catene alimentari: immaginare una corsia preferenziale per le persone con disabilità, non solo visiva ma parlo in generale, perché ci sia la consegna a domicilio della spesa con una precedenza, perché molte di queste persone non riescono neanche a uscire di casa per andare a fare la spesa e non c’è nessuno che sia disponibile o che trovi modo e tempo di farla per loro come avveniva una volta. Abbiamo dovuto anche rinunciare a tutti i progetti di servizio civile in quanto sono stati sospesi e non possiamo più essere supportati da oltre 1.000 volontari del servizio civile.
Che bisogni percepite dai territori?
Rivolgo innanzitutto un pensiero ad alcune persone nostre associate che hanno perduto la vita. Proprio ieri ho avuto la notizia di una ragazza di Pesaro di 27 anni, intubata e con respiratore da circa una settimana e che purtroppo non ce l’ha fatta, come altre persone di età più avanzata. Ovviamente sono pensieri e considerazioni difficili da svolgere, quando poi tutto quello che si sente dire in televisione è numero invece poi diventa concretezza, persona, voce, carne, sangue, questo è davvero complesso e difficile parlarne.
I bisogni che abbiamo avvertito principalmente sono proprio questi:
Ringraziamo il Presidente dell'UICI Mario Barbuto per la disponibilità dimostrata e Linda Legname per la collaborazione.
Fonte: Abili a proteggere
Fonte foto: UICI
Link utili: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, Fand, Fish, Associazione Disabili Visivi