L’iniziativa è sorta nell'ambito dell'Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza e il Soccorso delle persone con esigenze speciali, istituito con decreto del Capo del CNVVF per affrontare i temi del soccorso e della pianificazione inclusiva dell'emergenza, ponendo al centro le reali necessità delle persone come diritto inalienabile sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana e dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Il convegno ha avuto come relatori non solo tecnici ed operatori del Corpo Nazionale, ma anche altre professionalità tra cui ricercatori provenienti dall'università di Lund, in Svezia, e da quella di Atene, dando così un respiro internazionale oltre che interdisciplinare al confronto su queste tematiche.
Diversi relatori hanno sottolineato che la prima risposta in emergenza viene dai vicini, non solo di casa, ovvero da tutti i cittadini con o senza disabilità, i quali necessariamente devono essere formati e coinvolti nella pianificazione di protezione civile perché sono la rete primaria di risposta. Tale rete di sopporto può funzionare solo mediante la consapevolezza e acquisizione di competenze specifiche per agire nel modo più corretto e rompere le barriere ambientali e comunicative. Risulta pertanto fondamentale che i piani di protezione civile comunali, esercitazioni e altre misure adottate siano a portata di mano di tutti i cittadini e promosse pubblicamente con iniziative aperte alla cittadinanza.
Particolare attenzione è stata data anche al tema della pianificazione di protezione civile. Si è parlato di quanto e come nei piani comunali si tratti il tema della disabilità, del ruolo del soccorso tecnico urgente all'interno del piano e della mappatura o censimento delle persone con disabilità. È stata presentata anche una buona prassi nel Comune di Ascoli Piceno, quella della predisposizione dei piani di emergenza familiari.
Nel pomeriggio è stata organizzata una tavola rotonda, a cui hanno partecipato i rappresentati del Dipartimento di Protezione Civile, dell'Osservatorio nazionale sulle persone con disabilità e delle Federazioni FISH e FAND che rappresentano le Associazioni nazionali delle persone con disabilità.
Per il Dipartimento della Protezione Civile è intervenuto il Direttore dell’Ufficio Promozione e Integrazione del Servizio Nazionale, Paolo Molinari, che ha sottolineato l'importanza della pianificazione inclusiva (art. 18 comma 2) e della formazione agli operatori (art. 2 comma 4 lettera c), introdotte dal nuovo codice di protezione civile come azioni di prevenzione, e del ruolo attivo delle persone con disabilità nella pianificazione di protezione civile.
L'articolo 18 assicura, infatti, "la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, al processo di elaborazione della pianificazione di protezione civile", che è finalizzata "alla definizione delle strategie operative e del modello di intervento contenente l'organizzazione delle strutture per lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di protezione civile e della risposta operativa per la gestione degli eventi calamitosi previsti o in atto, garantendo l'effettività delle funzioni da svolgere con particolare riguardo alle persone in condizioni di fragilità sociale e con disabilità".
Il dott. Molinari sottolinea come "il codice capovolge la logica per cui le amministrazioni devono sempre agire (dall'alto), chiamando in causa i cittadini in due modi: da una parte c’è la necessità che i cittadini, in particolare con disabilità, siano consapevoli della loro condizione sia nell'ordinarietà e sia in emergenza, dall'altro devono essere di stimolo anche alle amministrazioni per portare avanti quelli che sono i compiti istituzionali."
All’interno del codice ci sono circa 45 provvedimenti che dovranno essere attuati con le rispettive direttive. "Una delle principali è quella della pianificazione di emergenza, all'interno della quale decideremo - continua - se inserire delle attività che avevamo già iniziato a svolgere e che poi abbiamo interrotto con il terremoto, come la bozza di indicazioni operative di pianificazione delle azioni che devono essere messe in campo da tutti gli attori del sistema di protezione civile per portare assistenza alle persone disabili in emergenza". Tra le attività da sviluppare in ordinario si fa riferimento alla mappatura, costantemente aggiornata grazie anche all'autosegnalazione, delle persone con disabilità, che facilita gli interventi di emergenza. Queste indicazioni sono esplicitate nel documento di indirizzo sopracitato.
Ha presentato, inoltre, le attività svolte dal gruppo di lavoro Abili a proteggere, tra cui il sito, che può essere considerato "uno degli osservatori più aggiornati in materia di buone pratiche di protezione civile e disabilità, le attività di formazione, in particolare dei volontari, e informazione in materia di disabilità nell'ambito della campagna Io non rischio, e una partecipazione attiva e anche diretta ad esercitazioni di protezione civile (Twist 2013, Release 2016, Seismic Bat 2017)."
Non ultimo l'auspicio del Dipartimento è che ci sia sempre maggiore attenzione riguardo alla prevenzione da parte degli enti territoriali. Un'azione sinergica da parte di tutto il sistema di protezione civile è indispensabile per accrescere la consapevolezza del rischio da parte di tutta la cittadinanza e favorire la partecipazione attiva e la preparazione di tutti i cittadini.
Fonte: Redazione Abili a proteggere
Link utili: Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018: Codice della protezione civile, CNVVF, Abstract interventi (CNVVF), DPR 12 ottobre 2017
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