Il 5 febbraio presso il Comune dell’Aquila è stato presentato, nel corso di una conferenza stampa, il protocollo d’intesa sottoscritto dal sindaco Pierluigi Biondi, dalla rettrice dell’Università dell’Aquila Paola Inverardi e dal presidente nazionale della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce rossa e Mezzaluna Rossa - FICR, Fancesco Rocca. Il protocollo è finalizzato alla nascita del “Tavolo permanente per lo sviluppo e la diffusione delle tecniche di risposta alle emergenze”.
Nel corso della conferenza stampa l'assessore comunale con delega alla Protezione civile, Emanuele Imprudente, ha annunciato l'avvio di un’app per gestire le comunicazioni di protezione civile, una delle novità del nuovo piano d’emergenza. “In materia di protezione civile” ha detto Imprudente “una competenza specifica dei comuni è quella di avere piani di emergenza sempre aggiornati. L’Aquila ha un piano ma sarà implementato con diverse novità, tra cui un’app specifica per tenere informati i cittadini sulle migliori pratiche di protezione civile”.
Il piano aggiornato, ha aggiunto Imprudente, sarà presentato a breve e pubblicizzato attraverso una campagna informativa con brochure e opuscoli. Oltre all'app, altre novità riguarderanno la Carta per la localizzazione dei pericoli valanghe e alcune misure studiate ad hoc per persone con disabilità.
In situazioni di emergenza, la pianificazione e la comunicazione diventano risorse strategiche per sviluppare interventi efficaci. Per avere risposte efficienti in caso di calamità, tuttavia, va fatto preventivamente, in tempo di pace, un lavoro di formazione e costruzione di una cultura del rischio.
Con la firma del protocollo di intesa il Comune, Univaq e Croce Rossa diventano i primi aderenti a un comitato che dovrà adoperarsi per attivare e promuovere, a livello nazionale, “un tavolo permanente di studio, ricerca e innovazione, formazione e divulgazione della cultura della risposta alle emergenze”. Il tavolo dovrà promuovere “attività di carattere formativo, operativo e tecnico utili a assicurare interventi emergenziali sempre più efficaci ed efficienti”.
"Spero che in futuro L’Aquila possa diventare, - ha detto Biondi - anche grazie alla presenza di strutture e infrastrutture importanti come l’Università, il GSSI (Gran Sasso Science Institute a L'Aquila), l’aeroporto, l’ospedale regionale, un punto di riferimento non solo su come si gestisce l’emergenza, ma anche come si comunica nell'emergenza”.
“Il tema delle tecniche di risposta alle emergenze apparentemente sembra essere lontano dalla ricerca accademica.” ha affermato la Inverardi “In realtà la capacità di reagire in casi di emergenza deve essere una capacità diffusa nella società, dai singoli cittadini alle istituzioni. Pensavamo di non dover più fronteggiare un altro momento di crisi e invece i terremoti dell’anno scorso ci hanno colto impreparati. Anche se fisicamente la città non è stata toccata, psicologicamente ha reagito malissimo, a iniziare dalle ammistrazioni. La cultura dell’emergenza è essenziale per poter abitare in modo sereno i luoghi come il nostro, che hanno una più alta probabilità di essere toccati in momenti di crisi. Per creare questa cultura, l’università, insieme al mondo dell’associazionismo, può mettere in campo diverse iniziative”.
“Per noi la formazione è essenziale, del resto non si diventa volontari senza percorsi formativi appropriati” aggiunge Rocca, che ha voluto ricordare anche l’impegno profuso dalla Croce Rossa dopo il sisma del 6 aprile: “L’Aquila ci è rimasta nel cuore, qui abbiamo gestito 12 campi di accoglienza e assistito migliaia di persone. Un’esperienza che è servita a molto anche noi per migliorare alcuni aspetti organizzativi interni”.
Fonti: News Town, Pagina Fb dell'Università dell’Aquila
Link utili: Comune dell’Aquila, Università dell’Aquila, Univaq - Cosa fare in caso di terremoto, Federazione Internazionale delle Società di Croce rossa e Mezzaluna Rossa, Croce Rossa Italiana, GSSI