Riuscirà il nostro Paese a ridurre in modo significativo le disuguaglianze, a proteggere l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici? Con questa domanda si è aperto il Festival della cooperazione internazionale dedicato alla disabilità e ai diritti. Al centro del dibattito i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile voluti dall'Onu da raggiungere entro il 2030. Mirando alla partecipazione diretta delle persone con disabilità, all’incremento delle loro competenze sociali, si contribuisce ad allargare i confini della cittadinanza.
Il Festival della Cooperazione Internazionale, promosso dal Comune di Ostuni e dalla Rete Italiana di Disabilità e Sviluppo (RIDS), alleanza avviata nel 2011 da EducAid, AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau), DPI Italia (Disabled Peoples’ International) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), si è concluso il 15 ottobre ad Ostuni. È stata un'occasione di incontro e confronto tra i diversi soggetti della Cooperazione Internazionale, istituzioni, tra cui l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ONG e Onlus, volontari e cittadini attivi.
Terremoti, tsunami, guerra sono tutte cause di emergenza in campo umanitario ma, accanto alla popolazione che ne viene colpita, ve ne è una minoranza, considerevole dato che si parla mediamente del 15% del totale, che si trova più indifesa, sono le persone con disabilità. Di come affrontare le situazioni d'emergenza pensando anche alle persone con disabilità si è parlato nella seconda giornata del Festival della cooperazione internazionale.
Le persone con disabilità sono state al centro della presenza e dei lavori del Festival. Il programma del 14 ottobre ha previsto una conferenza dedicata alla prevenzione del rischio e la gestione delle emergenze umanitarie con persone con disabilità: "Gli interventi di aiuto umanitario. Sendai Framework for Disaster Risk Reduction”, con la partecipazione di Michele Falavigna, RIDS- AIFO, Stefano Severe, UNHCR, Paola De Luca, CBM Italia (con la presentazione dell'app HHot), Marta Collu, AICS e rappresentanti della base PAM-ONU di Brindisi, moderatore Giampiero Griffo. Nella stessa giornata è stato organizzato un seminario "Focus su: Trauma, catastrofi e intervento psicologico".
Un programma molto ricco e denso ha permesso di affrontare i principali aspetti della cooperazione internazionale, che presenta oggi nel nuovo contesto nazionale rappresentato dalla rinnovata disciplina sulla cooperazione allo sviluppo (Legge n. 125/2014), con l’istituzione dell’AICS e la compartecipazione del settore pubblico e del privato, profit e no profit.
L'AICS - Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nella sua struttura ha anche un ufficio dedicato, il settimo, Emergenza e stati fragili, espressamente dedicato agli interventi umanitari e con una particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione per portare a termine gli obiettivi del primo World Humanitarian Summit svolto a Istanbul nel 2016 teso a sviluppare un’Agenda per l’Umanità, che impegna la comunità internazionale a proteggere la popolazione in caso di guerra e calamità naturali, dove è stata sottolineata l'importanza di occuparsi delle categorie più deboli di cittadini. Gli impegni dell’Italia nel World Humanitarian Summit ha previsto un piano d’interventi multisettoriale, relativo anche alla riduzione, mitigazione e prevenzione del rischio di catastrofi, nonché all’inclusione delle persone con disabilità nell’aiuto umanitario.
Fonti: Festival Cooperazione internazionale, Redattore Sociale, Dipartimento di Protezione Civile, Aisc- World Humanitarian Summit, Aics- Emergenze e stati fragili, Aifo
Link utili: Aics, World Humanitarian Summit. Sendai Framework for Disaster Risk Reduction - UNISDR, 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile - Agenda 2030
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