Al Parlamento europeo si lavora a Reverse 112, ovvero 112 al contrario, un sistema di allerta per avvisare i cittadini in caso di emergenze
La Commissione Mercato Interno e Protezione Consumatori (IMCO) del Parlamento europeo ha votato all’unanimità la costituzione di un sistema di allerta pubblico, Reverse 112, negli Stati Membri Ue nel contesto della Direttiva che istituisce il Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche (EECC).
L’emendamento approvato nel corso della sessione del 5 settembre, proposto dall’eurodeputata Dita Charanzová e sostenuto dai gruppi politici dell’Europarlamento, prevede la creazione di un sistema in grado di raggiungere tempestivamente i dispositivi mobili dei cittadini presenti nelle aree colpite in situazioni di emergenza.
Secondo l’Associazione Europea del Numero d’emergenza 112, che sostiene fortemente l’iniziativa, “l’obiettivo di questo sistema è di fornire informazioni ad un numero massimo di persone in una zona di pericolo attraverso i loro telefoni tramite una tecnologia localizzata di Sms o di trasmissione cellulare”.
Gli Stati Membri dovranno assicurare la creazione di un sistema nazionale Reverse 112, basato sulla rete telefonica mobile, per avvisare ed allertare i cittadini in caso di catastrofi naturali, emergenze e disastri di natura antropica, tenendo in considerazione i sistemi di allerta nazionali e regionali già in funzione e senza penalizzare le garanzie offerte dalla normativa su privacy e protezione dei dati.
Sono state inoltre votate alcune disposizioni che riguardando l’utilizzo dei dati di localizzazione degli smartphone durante le chiamate ai servizi di emergenza in ogni Stato Membro, l’accesso ai numeri di emergenza tramite reti private, la creazione di un database telefonico transnazionale che consenta la comunicazione diretta tra i servizi di emergenza europei e una migliore accessibilità ai servizi di emergenza da parte dei disabili.
Il sistema Reverse 112 esiste già in alcune realtà, come a Bruxelles, dove su base volontaria i cittadini un anno fa sono stati invitati ad aderire al servizio di sms d’emergenza.
I prossimi passi del provvedimento prevedono l’approvazione del testo da parte del Parlamento Europeo, presumibilmente prima della fine del 2017: in caso di esisto positivo, seguiranno i lavori di raccordo tra la Commissione UE e gli Stati Membri, per giungere all’implementazione della normativa, presumibilmente, nel 2020.
Fonti: Il Giornale della Protezione Civile, Eunews
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