Opera Don Orione: il centro ha avuto solo lievi danni ma grande paura durante il sisma che ha colpito Ischia e la Costa Flegrea nella sera di lunedì 21 agosto
Sisma Ischia. I 30 anziani e disabili ospiti della Casa di Risposo Villa Joseph dell’Opera Don Orione, attiva dal 1961, sono stati evacuati per precauzione dopo la scossa di terremoto che nella serata del 21 ha colpito l’isola di Ischia. Stanno tutti bene.
"Durante le prime scosse di terremoto – ha raccontato il direttore del centro – abbiamo deciso di evacuare la struttura per precauzione. Solo a mezzanotte sono rientrati tutti dopo le verifiche sullo stabile. Il centro ha subito solo lievi danni. Abbiamo avuto tutti una grande paura. A 500 metri dal nostro centro ci sono stati grandi crolli e purtroppo anche delle vittime”.
In queste ore sia Don Tarcisio Vieria, Direttore Generale della Congregazione, che Don Aurelio Fusi, Direttore della Provincia italiana dell’Opera Don Orione, sono in costante contatto con il direttore del Centro. Dalla mattina del 22 agosto, è arrivata anche la disponibilità dei volontari dell’Unitalsi per aiutare e sostenere gli ospiti del centro in queste ore di grandi difficoltà e di lutto per tutta l’isola.
Il terremoto avvenuto a Ischia il 21 agosto alle 20:57 ha avuto magnitudo 4.0, come stimato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). I rari terremoti che avvengono sotto i vulcani, come quello di Ischia, sono più difficili da studiare rispetto ai terremoto tettonici, che sono decisamente più numerosi e molto più noti. «Una caratteristica comune a tutti è di essere molto più superficiali, al punto da superare molto difficilmente la profondità di cinque chilometri», ha detto all’Ansa il sismologo Gianluca Valensise, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolgia (Ingv). «Questo - ha proseguito - accade perché al di sotto di cinque chilometri la crosta diventa troppo calda per generare una rottura». Il fatto che i terremoti che avvengono sotto i vulcani siano superficiali spiega anche perché si risentano maggiormente. Spesso, ha proseguito, non è semplice studiare i terremoti vulcanici perché le stazioni di rilevamento possono essere distanti alcuni chilometri e di conseguenza questo richiede un’analisi più complessa rispetto a quanto avviene nel caso dei terremoti tettonici.
Fonti: Don Orione, Corriere della Sera
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