Entro il 2018 I-React - Improving Resilience to Emergencies through Advanced Cyber Technologies, realizzerà una piattaforma – spiegano i ricercatori – «in grado di gestire i disastri naturali, sfruttare le tecnologie già oggi a disposizione per raccogliere e analizzare molteplici fonti dati e generare informazioni in tempo reale su alluvioni, incendi, terremoti e altre calamità».
Come verranno raccolti i dati? «La raccolta e la reazione avverranno in maniera veloce e precisa, garantendo allo stesso tempo l’interoperabilità con gli attuali sistemi di gestione delle emergenze come Copernicus Emergency Management Service (Ems) – spiega una dettagliata nota dell’Istituto Boella – o la sinergia con programmi scientifici intergovernativi attraverso il partenariato con l’Ufficio regionale Unesco per la Scienza e la Cultura in Europa e l’Unità per la riduzione del rischio presso la sede centrale di Parigi e di piattaforme di coordinamento globale sulla riduzione del rischio attraverso il coinvolgimento dell’International Strategy for Disaster Reduction (Unisdr) delle Nazioni Unite, cui si aggiungeranno cittadini attivi e informazioni dai social media».
I-React nasce dall'esperienza del progetto europeo Floodis, focalizzato sulle alluvioni e terminato nel 2015 con un’applicazione per smartphone (già testata) in grado di raccogliere informazioni attraverso le foto scattate sul territorio e restituire proiezioni a breve e lungo termine dell’evolvere del fenomeno, contribuendo così all'organizzazione delle squadre di soccorso.
Oltre alle foto fatte con gli smartphone, la piattaforma sfrutterà anche i social media, intercettando le immagini spontaneamente postate su Instagram, messaggi Twitter, cui si aggiungeranno le informazioni dagli operatori sul posto dotati di dispositivi wearable smart (occhiali e braccialetti) e i tradizionali scatti dai satelliti. I-React elaborerà tutti questi dati con un’architettura BigData, che sfrutterà la piattaforma cloud di Microsoft e restituirà in tempi brevissimi le proiezioni di evoluzione del disastro.
Grande valore sarà dato al ruolo che i cittadini possono ricoprire in queste situazioni grazie all'uso dei loro smartphone per le segnalazioni: la progettazione prevede infatti uno studio apposito finalizzato a massimizzare il coinvolgimento delle persone attraverso l’applicazione di logiche tipiche dei videogiochi in situazioni di vita reale.
I-React è un progetto europeo inserito all'interno della call security di Horizon 2020, il nuovo Programma Quadro Europeo per la ricerca e l’innovazione. Di primaria importanza è il ruolo ricoperto dall'Italia che, oltre a coordinare il progetto attraverso l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino – centro di eccellenza nazionale per le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni –, è presente con il Politecnico di Torino, la Fondazione Bruno Kessler, Celi, JoinPad e CSI Piemonte. (Continua a leggere l'articolo)
Fonte: Il Sole 24Ore
Link utili: Istituto superiore Mario Boella, Copernicus Emergency Management Service, Unesco,International Strategy for Disaster Reduction (Unisdr), Horizon 2020, Fondazione Bruno Kessler, Celi, JoinPad , CSI Piemonte