È quanto approvato il 2 febbraio dalla Giunta regionale: la proposta di questo percorso sperimentale - scaturita da un gruppo di lavoro composto da referenti regionali dei settori coinvolti (diritti di cittadinanza e coesione sociale, politiche per l'integrazione socio-sanitaria, difesa del suolo e protezione civile regionale), e da rappresentanti di FISH, FAND, ANCI Toscana, CESVOT e Comitato Operativo Regionale del Volontariato (CORV) - prevede il coinvolgimento attivo delle associazioni dei disabili per fornire ai volontari della protezione civile indirizzi e modalità di approccio alla persona disabile in caso di emergenze idrogeologiche e sismiche.
Per la realizzazione dell'iniziativa hanno dato la propria disponibilità anche logistica i Comuni di Poggio a Caiano (PO), Castelnuovo Garfagnana (LU), Monte San Savino (AR).
"Si tratta di una iniziativa innovativa e partecipativa – afferma l'assessore regionale Saccardi al Diritto alla salute, al welfare e all'integrazione socio-sanitaria – che fa leva sulla sinergia e confronto tra le componenti sociali e le componenti della Protezione civile, nonché con i servizi sanitari e socio-assistenziali locali e le amministrazioni comunali. Siamo convinti che solo da un effettivo percorso partecipativo tra le associazioni dei disabili e i servizi del territorio, in particolare quello di Protezione Civile, può maturare lo sviluppo di una sensibilità adeguata all'approccio del soggetto fragile nelle diverse situazioni di emergenza e possono emergere buone pratiche".
Per l'assessore all'ambiente Fratoni, che tra le sue deleghe ha la difesa del suolo e la Protezione civile, "laboratori come questi, che mettono a confronto esperti e volontari della Protezione civile con persone che hanno disabilità hanno una duplice finalità: potenziano la sensibilità e la conoscenza su aspetti che coinvolgono sia gli operatori della Protezione civile che la popolazione, in particolare quella disabile, e concorrono a migliorare i Piani di Protezione civile comunali mettendo a punto procedure di salvaguardia e modalità di soccorso efficaci per l'intera popolazione".
Il progetto, che avrà la durata di circa tre mesi, si rivolge pertanto al volontariato della Protezione civile, a quello dell'associazionismo sociale, a operatori socio-sanitari e dei servizi sociali, a associazioni di persone con disabilità, a amministratori, tecnici del Comune, vigili urbani, prevedendo la costituzione di gruppi di 20-25 partecipanti.
Indispensabile anche il coinvolgimento del Dipartimento dei Vigili del Fuoco per le sue competenze specifiche nella gestione delle emergenze e nella formazione degli operatori impegnati nel soccorso a persone disabili.
Il metodo di scambio e comunicazione adottato nei gruppi sarà quello del "World Cafè", con discussioni autogestite sotto la guida di un "facilitatore", e con il supporto di video girati sui casi studio di ciascun Comune partecipante.
Fin da ora è previsto, d'accordo con Anci Toscana, che se la valutazione dei risultati sarà positiva, l'esperienza sarà estesa anche ad altri comuni del territorio regionale che corrispondano potenzialmente ai requisiti di rischio idrogeologico e sismico.
Fonte: Toscana Notizie
Link utili: Giunta regionale, FISH, FAND, ANCI Toscana, CESVOT, Dipartimento dei Vigili del Fuoco