Per la signora Olga (nome di fantasia) la busta rossa è stata provvidenziale: un giorno dell’aprile dell’anno scorso si è sentita male e ha perso conoscenza. Quando sono arrivati i soccorritori hanno potuto leggere sulla sua scheda che è diabetica. Hanno così capito subito che il collasso era dovuto alla glicemia.
Olga è una dei 35 anziani over 65 del triangolo di case popolare che fanno parte del progetto della Busta rossa. Ciascuno nella propria casa tiene sul tavolo della sala o su un mobile all'entrata o comunque in una posizione in vista, una busta che contiene i suoi dati anagrafici, le patologie di cui soffre, eventuali allergie o intolleranze a cibi e farmaci. Informazioni utilissime in caso di emergenza, che possono guidare i soccorritori a intervenire con più efficacia.
"La scheda sanitaria è compilata dal medico curante”, spiega Patrizia Donati, la volontaria del Comitato cortili solidali che cura il progetto, promosso, per ora in via sperimentale, dal Comune di Milano. Periodicamente i volontari del Comitato chiamano gli anziani per valutare se i dati contenuti nella busta hanno bisogno di un aggiornamento.
Oltre alla signora Olga, la Busta rossa ha salvato, sempre in quel triangolo di case popolari, anche un altro inquilino, sofferente di cuore. "È da un anno che seguiamo il progetto e ne siamo molto soddisfatti - aggiunge Giovanni Para, presidente del Comitato -. In queste case, circa 450 appartamenti, l’80% degli inquilini ha più di 65 anni”.
Il progetto delle Buste rosse viene sperimentato anche con alcuni anziani di zona 4. “Ora estenderemo il progetto anche alle persone malate o con disabilità che, pur non essendo anziani, vivono da sole - afferma Patrizia Donati -. L’aspetto positivo delle Buste rosse è che con poca fatica e nessuna spesa si può salvare una vita. Certo l’augurio è che questa busta non debba mai essere aperta, ma in caso di bisogno ci si accorge di quanto sia importante”.
Fonte: Disabili Abili
Link utili: Comune di Milano