L’obiettivo è stato raggiunto anche in provincia di Ragusa: mettere in collegamento i vari punti del “sistema”, rodare l’intera macchina dei soccorsi, aumentare la sensibilità a un aspetto troppo spesso trascurato. Il progetto informativo, formativo e addestrativo sulla "Gestione della disabilità in situazioni di crisi ed emergenza" ha fatto tappa a Comiso, dove sabato si è svolta l’esercitazione di Protezione Civile.
A tempo debito, come previsto dal progetto realizzato per la prima volta a livello nazionale a Librino proprio un anno fa, gli stessi volontari erano stati opportunamente formati: il progetto, infatti, ha il merito di accendere i riflettori su una fascia che ha bisogno di interventi “mirati” rispetto ai quali in genere il sistema non è preparato.
Un’azione di soccorso in assenza di opportune competenze può pregiudicare le sorti dell’intervento di soccorso e mettere in pericolo la stessa integrità del soccorritore: avviare un percorso di empowerment del soccorritore, migliorare e specializzare le capacità di lavoro dei soccorritori nei momenti di crisi e in emergenza, integrando le competenze di base con quelle necessarie per affrontare in modo appropriato ed efficace interventi di soccorso che vedano coinvolte persone con forme di disabilità fisica o psichica, permanente o temporanea, sono obiettivi del progetto, realizzato dal Csve - Centro di Servizio per il Volontariato Etneo in sinergia con il Vol. Si - Federazione coordinamenti di Volontariato Siciliano, le Associazioni di Volontariato di Protezione Civile, il Comune di Comiso, gli Enti Istituzionalmente preposti quali il Dipartimento Regionale di Protezione Civile, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Sues 118.
La giornata si è svolta tra la sede del Coc, dove sono stati messi a punto gli interventi, e il Paladavolos, dove sono confluiti i disabili. La giornata ha visto la partecipazione del dirigente generale del Dipartimento regionale di Protezione Civile, Calogero Foti, che ha elogiato ancora una volta i protagonisti del progetto ma ha anche esortato i volontari: «I volontari sono espressione piena della solidarietà, ma è importante che essa sia organizzata. Il volontario organizzato sa cosa fare perché il loro intervento è stato testato in esercitazioni. E noi dobbiamo fare un duplice salto: non solo il volontariato dev'essere organizzato, ma tutta la cittadinanza preparata». E Salvo Raffa, presidente del Csve, ha sottolineato come «il volontario non è solo chi si sbraccia e interviene, ma è anche quella persona preparata che sa chi ha davanti e come rapportarsi con gli altri: questo è il motivo per cui nasce questo progetto».
Fonte: Centro di Servizio per il Volontariato Etneo
Link utili: Centro di Servizio per il Volontariato Etneo, Federazione coordinamenti di Volontariato Siciliano, Comune di Comiso, Dipartimento Regionale di Protezione Civile, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Sues 118
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