La Calabria è tra le regioni italiane a maggiore rischio sismico. La prevenzione, l'informazione e la conoscenza dei fenomeni sismici sono indispensabili per promuovere comportamenti corretti e responsabili, che possano contribuire alla riduzione del rischio. Da questo emerge più che mai, nella sua crudezza, la problematica del soccorso in emergenza delle persone con disabilità.
I disastri possono creare discriminazioni verso le persone con disabilità. Ad esempio, in caso di terremoto una persona su una sedia a ruote non potrebbe rifugiarsi sotto un banco o un tavolo, né correre in strada passando dalle scale di un palazzo. Le persone sorde non udirebbero istruzioni verbali che intimino l'evacuazione. Le persone non vedenti, ipovedenti o affette da difetti visivi potrebbero non riconoscere un pericolo. Così le persone affette da disabilità intellettive o relazionali potrebbero trovarsi disorientate.
Per di più, le persone che dipendono da attrezzature elettriche (macchine per la dialisi, ventilatori, o semplicemente mezzi elettronici di comunicazione) potrebbero trovarsi in difficoltà nel caso in cui la corrente elettrica venisse a mancare durante un'emergenza. Infine, tutti i servizi offerti al pubblico generale nelle emergenze e nelle crisi (trasporto per l'evacuazione, alloggio provvisorio, assistenza morale e psicologica, ecc.) dovrebbero essere accessibili anche ai disabili.
È questa la tematica del laboratorio di lavoro previsto per domani 14 marzo 2015 a Rende (CS) alle ore 15:30, nell'ambito dell'iniziativa "La Calabria che si muove, un mese di eventi, riflessioni, incontri sul rischio sismico" organizzata a Rende dal CSV - Centro servizi per il Volontariato della provincia di Cosenza.
Autore: Gianfranco Pisano, Soccorso Senza Barriere
Fonte: Il Giornale della Protezione Civile
Link utili: laboratorio di lavoro, "La Calabria che si muove, un mese di eventi, riflessioni, incontri sul rischio sismico", CSV