Il workshop è terminato con la certezza che durante le emergenze la esigenze delle persone con disabilità sono solo parzialmente considerate e per questo devono esser trovate delle soluzioni per migliorare questa situazione.
Il Sottosegretario del Ministero degli Interni della Repubblica Lituana, Evika Silina, ha sottolineato: "I gruppi più vulnerabili come le persone con disabilità, in caso di catastrofi, sono i più colpiti. È quindi importante assicurare una migliore comprensione delle loro esigenze e valutare tutte le possibili misure che potrebbero essere adottate per ridurre le conseguenze negative in caso di calamità. Credo che il risultato di questo workshop sarà una solida base per un'indicazione politica dell'UE per la gestione inclusiva dei disastri anche per le persone con disabilità".
Il ministro del Welfare Uldis Augulis ha sottolineato: "La Presidenza della Lettonia si concentrerà in particolare sulla politica verso i disabili. Fino ad ora, le questioni relative alle persone con disabilità nel contesto della gestione delle catastrofi sono state esaminate e analizzate in modo insufficiente, in particolare, in Lettonia”.
Ogni anno ci troviamo di fronte a tempeste, bufere di neve, inondazioni e incendi e abbiamo sempre riscontrato che le persone con disabilità sono particolarmente vulnerabili. Uno dei motivi è la mancanza di conoscenza da parte delle persone disabili e dei loro parenti di quali siano le azioni corrette da compiere in emergenza".
La base della soluzione è quella di spostare il pensiero in diversi livelli di gestione delle emergenze. In questo momento i piani di emergenza, i piani di evacuazione, i sistemi di allertamento sono stati realizzati tenendo conto che tutti i cittadini sono in grado di vedere, sentire e muoversi. Ma come ha dichiarato Kjell Larson, rappresentante dell’Agenzia di Protezione civile svedese "In Europa una persona su sei è disabile, ma non riusciamo a cogliere lo loro esigenze".
Per accrescere la comprensione degli specialisti di protezione civile riguardo le necessità delle persone con disabilità in emergenza, la cooperazione tra questi differenti bisogni deve essere rafforzata a livello regionale e nazionale. Il risultato di tale cooperazione potrebbe essere il perfezionamento dei piani di emergenza, includendo misure per individuare e soddisfare le esigenze delle persone con disabilità.
Armando V. Barrios ha detto che: "Le persone con disabilità devono essere considerate nella pianificazione di emergenza."
Un esempio di ottima inclusione dei disabili è stata la catastrofe del tifone Haiyan, quando un’organizzazione non governativa ha risposto all’emergenza con la creazione di punti focali per le persone con disabilità per collegare le persone ai servizi, attraverso la mappatura delle pcd, dei loro bisogni e dei servizi esistenti, favorendo così la gestione dell’emergenza alle autorità locali.
Informare ed educare ha una grande importanza per ridurre le conseguenze negative nelle catastrofi. In questo campo è importante ricordare che le persone con disabilità non possono ottenere le informazioni nel modo correntemente usato (leggere, sentire, vedere), perciò i servizi di soccorso e le altre istituzioni interessate dovrebbero fornire opzioni alternative per le informazioni audio e di lettura usando il linguaggio dei segni o il braille. Un grande contributo nella disponibilità dell’informazione si può avere attraverso innovazioni e nuove soluzioni tecnologiche.
Durante il workshop gli esperti hanno dichiarato in conclusione che le possibilità di soccorso rapido in caso di catastrofe per le persone con disabilità sono ridotte in quanto i soccorritori non hanno conoscenze specifiche nella comunicazione, ad esempio, attraverso il linguaggio dei segni. Vi è la necessità di dispositivi di soccorso adatti e una specifica formazione del soccorritore per affrontare tali situazioni.
Al termine del workshop, saranno raccolte le intuizioni, i suggerimenti e i problemi individuati, saranno redatte le conclusioni del Consiglio dell’UE e le discussioni saranno fornite al Gruppo di Lavoro del Consiglio della Protezione Civile (PROCIV). L'obiettivo della Presidenza lettone è di adottare le conclusioni del Consiglio prima della Terza Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla riduzione dei rischio dei disastri, che si terrà a Sendai in Giappone dal 14 al 18 marzo 2015.
Fonte: Redazione, Latvian Presidency of the Council of the European Union