Talvolta ciò non è facile, soprattutto in presenza di persone che presentano caratteristiche specifiche o forme di disabilità, come, per esempio, i non udenti. Diventa allora necessario sviluppare conoscenze adeguate (in questo caso, la lingua dei segni) per essere in grado di portare aiuto nel modo più efficace superando equivoci, incomprensioni e disorientamenti.
Il progetto ha quindi lo scopo di mettere i volontari nelle migliori condizioni di operare anche con persone afflitte da sordità, permettendo loro di capire e farsi capire. Nasce dal Gruppo comunale perugino “Perusia” e da quello dei volontari di Bastia Umbra, con l’ Ente Nazionale Sordi Onlus di Perugia (ENS) e la Associazione Interpreti di Lingua dei Segni Italiana dell’ Umbria (ANIOS).
Al di là delle questioni pratiche, il progetto tende a dare attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili, adottata anche dall’ Italia, il cui fine è di proteggere e garantire identici diritti a tutte le persone con disabilità Oggi “la Protezione civile lascia un segno” è stato illustrato a Palazzo dei Priori in una conferenza stampa cui ha partecipato il vice sindaco Urbano Barelli, che ha anche la delega alla Protezione civile. Presenti anche volontari dei due Gruppi promotori del progetto (tra questi, Donatella Cimbali per Perugia e Roberto Raspa per Bastia) e rappresentanti di ENS (la presidente, Clarissa Bertolini) e di ANIOS.
“Abbiamo una alta considerazione del volontariato – ha detto il vice sindaco – che svolge funzioni importanti, come nel caso della manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi. Siamo sempre disponibili, come Amministrazione comunale, ad incentivare le attività dei gruppi di volontariato ed a supportare il miglioramento dei livelli di intervento. Volontariato e protezione civile, poi, costituiscono insieme un abbinamento fondamentale nel prendersi cura della popolazione, sia nel caso dei grandi eventi sia nelle emergenze”. (...)
Fonte: Umbria Journal